Navigare nelle Bocche di Bonifacio: venti dominanti, passaggi importanti e ancoraggi affidabili in uno dei luoghi più suggestivi del Mediterraneo.
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Perché le Bocche di Bonifacio sono così ventose
Si tratta di una delle zone più ventose del Mediterraneo occidentale ma, essendo anche una delle più belle al mondo, vale senz’altro la pena di affrontarle; anche perché, facendolo nel modo giusto, sono decisamente meno ostiche di quello che si immagina.
Le ragioni della loro ventosità sono note e dovute alla morfologia della costa corsa e sarda, che formano una sorta di imbuto in cui il vento si incanala aumentando di intensità per via dell’effetto Venturi.
Il maestrale che soffia dal Golfo del Leone, un vento che già di suo può essere importante, all’interno delle Bocche – e soprattutto all’uscita – può anche raddoppiare la sua forza.
Stessa cosa quando soffia il levante, l’altro vento dominante della zona. In ogni caso, entrambi i venti contribuiscono a mitigare le temperature estive, che soprattutto negli ultimi anni rendono la vita a bordo molto “sudata”, oltre che a far camminare le nostre
volenza, perché senza di lui ci ritroveremmo impantanati in una torrida palude. Che sia maestrale o levante, si tratta comunque di regimi stabili: non riservano sorprese di direzione, mentre invece sull’intensità prevista dai bollettini non sempre si può mettere la mano sul fuoco. Come leggere le previsioni prima di attraversarle Per le previsioni ognuno ha il suo sito di riferimento, come ad esempio Meteomar o Meteo France. Personalmente da alcuni anni mi affido a windy.com, che ha l’indubbio pregio di consentire di scegliere e confrontare diversi modelli previsionali. Fra questi Arome, assurto a fama di infallibilità dopo aver previsto – unico fra tutti – la terribile tempesta abbattutasi sulla Corsica due anni fa, che provocò l’affondamento di varie barche ancorate nella baia della Girolata. In ogni caso, se il vento soffia davvero forte, cioè oltre i 30/35 nodi, lo si sa sempre con qualche giorno di anticipo: un tempo utile per cercarsi un porto o un buon ridosso. Per fortuna i posti in cui mettersi al sicuro non mancano; sono molte le rade in cui ripararsi e il fondo è quasi sempre un ottimo tenitore. Scogli, isolotti e rotte affollate: i rischi reali della zona Forse,
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