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Reazioni dalle basi

23 novembre 2007

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Valencia - Decisione inevitabile, ma pur sempre storica. Dalla sua prima edizione, nel 1853, non era infatti mai accaduto che la Coppa America fosse posticipata dopo la pubblicazione, da parte di defender e società organizzatrice, di tutti i documenti necessari (protocollo, formato e normativa).

Non sono venute a mancare, come era lecito aspettarsi, le reazioni di gran parte dei team partecipanti. Primo tra questi è stato il Golden Gate Yacht Club, il circolo di Bmw Oracle, ancora in causa con il sindacato di Ernesto Bertarelli. “La decisione di Alinghi - ha detto Tom Ehman, portavoce del GGYC - è stata sfortunata e infelice.

C'erano molte possibilità per trovare un accordo sul nuovo protocollo senza arrivare a questo punto. L'offerta fatta da Oracle con altri tre challenger la scorsa settimana avrebbe soddisfatto l'interesse di tutti. Adesso ci auguriamo che si possa organizzare l'evento a Valencia senza troppo ritardo”.
Accusatorio, invece, il tono di Team Origin, il consorzio britannico che tanto si è impegnato come mediatore tra le due parti. “Abbiamo partecipato al tavolo di Alinghi - ha detto il direttore tecnico Mike Sanderson - per elaborare le regole della nuova classe e, nello stesso tempo, abbiamo cercato di trovare un punto d'accordo con le richieste di Bmw Oracle. Quanto accaduto mi fa pensare che sia mancata una buona volontà da parte di entrambe le parti per trovare una soluzione”. Dello stesso pensiero è il capo del sindacato inglese, Keith Mills. “E' una giornata triste - ha detto il patron di Team Origin - per lo sport e per la Coppa America. E'incredibile dover portare le proprie ragioni sportive in un'aula di tribunale. Ora possiamo solo sperare che prevalga il buon senso e si trovi un accordo”.
Disappunto arriva anche da United Team Germany, il primo consorzio a iscriversi alla nuova edizione di Coppa. “Siamo dispiaciuti - ha detto l'amministratore delegato Jochen Schumann - dopo queste settimane di discussione speravamo di giungere a un accordo che però non è arrivato”. Più pacato l'umore presso la base di Team New Zealand, consapevole del fatto che nella propria terra l'interesse per la Coppa non scemerà mai. “New Zealand si trova nella posizione fortunata - ha dichiarato il patron Grant Dalton - di avere un forte supporto da parte di sponsor ed equipaggio. Siamo in attesa di avere più certezze sulla prossima edizione. Solo allora ci prepareremo all'evento”.

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