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Intanto Grant Simmer, direttore generale di Alinghi, ha voluto fare il punto della situazione. “Oltre al fatto che una barca a chiglia, come scritto dagli americani nel bando di sfida, non può considerarsi un catamarano - ha detto in un'intervista al portale Valencia Sailing - Bmw Oracle non ha definito specificatamente come sarà l'imbarcazione con cui vuole regatare.
E' un trimarano? Un catamarano? Non si capisce e, secondo il Deed of Gift, il protocollo deve lasciar intendere al defender alcune specifiche tecniche da cui avviare la progettazione del nuovo modello”.
Simmer ha fatto un riassunto della vicenda che tiene la storica brocca ancora prigioniera di un litigio in tribunale.
“Abbiamo cambiato il protocollo come voleva Oracle - ha dichiarato - ma loro hanno continuato a chiederci di posticipare l'evento al 2011, di permettere le sfide comparative tra le proprie barche (molto costose e quindi invise alla maggior parte dei challenger) e di cambiare il format della competizione, impedendoci di regatare con gli altri sfidanti prima della prova finale”.
Il futuro sembra comunque lontano da una soluzione imminente. “Se il protocollo di Oracle sarà considerato valido ci appelleremo - ha dichiarato Simmer - sia per guadagnare tempo ma anche perchè crediamo nelle nostre ragioni e per impedire una Coppa a due che non piacerebbe a nessuno. Nel frattempo lavoriamo sugli Extreme 40 (catamarani) e abbiamo abbandonato la progettazione del nuovo AC90”.
In conclusione, Simmer lancia l'ultima frecciata agli americani. “Ci auguriamo che questa eventuale sfida tra catamarani avvenga almeno nel 2009 - ha concluso - perchè loro stanno progettando la barca già da luglio, quando l'architetto Van Peteghem, che avevo contattato per una consulenza, mi ha comunicato di stare lavorando per un altro team. Questo poteva essere solo Bmw Oracle”.
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