“Se questa decisione resterà in vigore, l'evento smetterà di essere un'autentica competizione velica e diventerà una manifestazione che finge di essere la Coppa”.
Ciò che preoccupa maggiormente Onorato è il regolamento dell'evento, da lui ritenuto antisportivo: “Alinghi si riserva il diritto di scegliere i giudici e il comitato di regata, gli arbitri, gli stazzatori, arrivando al punto di affermare che devono essere suoi dipendenti. Alinghi, nuovamente a sua esclusiva discrezione, si arroga il diritto di cambiare le regole in corso, accettare una sfida o penalizzare. Si capisce facilmente perchè al protocollo si sono subito opposti sette team”.
Lo skipper dei Mascalzoni non sembra inoltre molto ottimista sul futuro della Coppa, se l'ultimo ricorso di Oracle non avrà successo: “L'evento si chiamerebbe ancora America's Cup, ma i velisti sapranno che si tratta di un falso e anche gli sponsor lo capiranno. Abbiamo già visto Louis Vuitton andarsene. Ciò che appare come una regata sarà una processione controllata totalmente da Acm (l'ente organizzatore creato da Alinghi, ndr).
Oracle ha coraggiosamente tentato di fermare l'avanzata del defender. C'è ancora un solo round da affrontare in tribunale. Dobbiamo sperare che lo vinca perchè, se non lo farà, la moderna Coppa sarà semplicemente giunta a una fine vergognosa”.
© Riproduzione riservata