Il comandante napoletano, armatore di Shosholoza, si è schierato nettamente dalla parte del defender. “Sono sorpreso ma molto contento della sentenza d'appello. Per il nostro sindacato, il protocollo di Alinghi andava benissimo. La Coppa America aveva raggiunto una popolarità importante e bisognava soltanto cavalcare l'onda”.
Il dirigente partenopeo non ha dubbi neanche sul colpevole del triste scenario in cui è precipitato l'evento. “Oracle ha sempre perseguito i propri interessi e non è mai stato sincero.
Era normale che tornasse in tribunale, ormai è diventata una questione personale. E questo è ancora peggio che una semplice disputa legale. Penso che se l'ultimo grado sarà ancora favorevole ad Alinghi, il sindacato statunitense dovrebbe essere radiato da tutte le competizioni veliche”.
Dallo skipper del consorzio elvetico, Brad Butterworth, sono invece arrivate interessanti previsioni sul futuro organizzativo della Coppa. “Al termine dell'ultima sentenza non c'è stato neanche il tempo per pensare a un chiarimento, Oracle ha subito presentato un nuovo ricorso.
Se venisse accolta la protesta americana, il duello tra i trimarani non si potrebbe disputare prima di dieci mesi dall'ultima sentenza e quindi una regata convenzionale sarebbe possibile soltanto nel 2012. Se, invece, vinceremo definitivamente la causa, penso che si potrà tornare in acqua già nel 2010”.
Con Oracle? “Dovremo chiederlo agli altri sindacati. Loro hanno avuto un danno economico importante da tutto quello che è successo e la decisione andrà presa insieme”.
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