Lo strumento giuridico utilizzato dagli avvocati di Vincenzo Onorato è stato l'Amicus Curiae, che nella giurisdizione americana permette a un soggetto non direttamente coinvolto nella causa di fornire una testimonianza spontanea.
“Abbiamo voluto ricordare alla corte - si legge in una nota pubblicata dal team napoletano - che l'esito di questa disputa determinerà se l'America's Cup potrà mantenere i suoi standard storici o se perderà la propria reputazione di evento altamente tecnico e sportivo. Siamo seriamente preoccupati che la decisione dell'Appellate Division (favorevole ad Alinghi, ndr), se confermata, potrebbe rappresentare un pericoloso precedente e consentirebbe ai futuri defender di creare uno sfidante su misura e rafforzare la propria egemonia, violando così la volontà del donatore del trofeo che, nel Deed of Gift, sottolineava la natura di Challenge Cup e indicava chiaramente che solo yacht club qualificati potessero essere considerati controparti reali del detentore del trofeo”.
Parole chiare e inequivocabili, che evidenziano ancora una volta come il sindacato di Onorato abbia scelto una linea molto critica, dimostrata con i fatti, nei confronti di Alinghi. Il futuro della Coppa, così, appare sempre più incerto e lontano da una schiarita. L'incontro tra Ellison e Bertarelli non ha avuto finora alcuna soluzione di continuità, mentre giudici e avvocati non smettono di lavorare.
© Riproduzione riservata