Questa decisione, l'ultima in ordine temporale che allontana la storica brocca dall'acqua, giunge al termine di una settimana di provocazioni. Coutts, infatti, aveva chiesto a Pedro Perello, patron del sindacato Ayre, di poter visionare entro l'8 dicembre il protocollo con i cambiamenti derivanti dalle ultime riunioni tra challenger.
Sulla questione, però, è intervenuto Alinghi, non accontentando la richiesta dello skipper neozelandese e comunicando che il documento sarebbe stato pubblicato soltanto il 12 dicembre. Da qui è nata l'ultima decisione del consorzio di Larry Ellison, che ha dichiarato di non volere iscriversi “alla cieca” a un evento che finora ha dato solo prova di inaffidabilità.
L'ultima risposta del defender non si è fatta attendere. Per voce di Paco Latorre, direttore della comunicazione, il team elvetico ha detto di non essere sorpreso da questo atteggiamento, dubitando che Oracle abbia mai avuto la reale intenzione di volere un evento multi-challenger in tempi brevi. Il prossimo appuntamento per discutere sulla questione è fissato al 14 febbraio, quando le parti si ritroveranno per l'ennesima volta davanti alla corte di New York.
In seguito, ci sarà soltanto da attendere l'ultima e definitiva sentenza dei giudici statunitensi, prevista per marzo, che stabilirà come e quando si dovrà disputare questa tanto sospirata trentatreesima edizione di Coppa America. Con buona pace di Larry Ellison ed Ernesto Bertarelli.
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