domenica 23 marzo 2025
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Il cargo scomparso nel nulla

Dopo un falso avvistamento davanti alle isole di Capo Verde, non si hanno ancora notizie del mercantile scomparso lo scorso 28 luglio

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Canale della Manica - Ancora nessuna notizia del cargo russo Arctic Sea scomparso il 28 luglio scorso. Dopo un falso avvistamento alle isole di Capo Verde che per un giorno aveva fatto sperare di aver ritrovato la nave scomparsa, l’Arctic Sea torna a sprofondare nel mistero.
Quello della nave con equipaggio russo e bandiera maltese, comincia a diventare un caso inquietante. In un mondo globalizzato dove i satelliti controllano quasi ogni angolo del pianeta e le navi, specialmente quando sono in acque ristrette come il canale della Manica o il mar Baltico, vengono monotorizzate miglio per miglio, scompare un cargo lungo più di 100 metri e con a bordo apparecchiature di buona qualità per la localizzazione del mezzo.
Ormai tutte le marine militari del mondo sono allertate, quelle dei paesi che affacciano sull’atlantico, in particolare, hanno diramato ordini di ricerca. Quattro navi militari russe e un sommergibile stanno compiendo una ricerca attiva, ma dell’Arctic Sea ancora nessuna notizia.
Ripercorriamo la storia fin qui conosciuta di quanto accaduto.
Le notizie sono frammentarie, ma mettendo insieme la varie fonti si può capire che tra il 16 e il 17 luglio, nel Mar Baltico, l’Arctic Sea subisce un primo attacco ad opera di un commando armato che si presenta a bordo dichiarando di appartenere a un corpo speciale svedese e di dover effettuare un' ispezione a bordo per cercare stupefacenti. Saliti sul cargo, gli uomini armati immobilizzano l’equipaggio e interrogano il comandante malmenandolo più volte con il calcio di un fucile. Mentre due uomini tengono sotto tiro l’equipaggio dell'Arctic Sea, gli altri perquisiscono la nave. Cercano ovunque, ma non sembrano trovare nulla di quanto gli interessi. Dopo dodici ore, senza portar via nulla, gli uomini del commando, così come sono venuti, se ne vanno. Stranamente il comandante dell'Arctic Sea, non dà subito l’allarme, ma aspetta il 24 luglio, una settimana.
Il 28 luglio, la nave interrompe di nuovo le comunicazioni, stà attraversando il Canale della Manica sotto la sorveglianza della guradia costiera inglese che però non riceve alcun segnale di allarme.
Arrivata in atlantico, l’Arctic Sea, scompare dai radar. E’ strano, nessuno lancia l’allarme.
Tutte le navi hanno a bordo un sistema di identificazione (AIS) che le colloca sugli schermi dei radar con le loro coordinate. Per non essere visibile sui radar le cose sono due, o qualcuno ha spento l’AIS, o la nave non sta più galleggiando.
Solo il 5 agosto, un giorno dopo l’atteso arrivo della nave nel porto di Bejai in Algeria, non ricevendo alcuna notizia, scatta l’allarme generale.
Ma nel frattempo sono già diversi giorni che la marina militare russa è entrata in azione con quattro navi militari della flotta del Mar Nero e, come alcuni fonti confermano, un sommergibile. Ora però entra in funzione l’enorme macchina organizzativa dei sistemi di ricerca in mare. Tutte le navi in navigazione vengono allertate. Le marine militari di diversi paesi, perlustrano diversi tratti di Mare dove si potrebbe trovare l’Arctic Sea. Il 14 agosto, un' agenzia lancia la notizia che la nave abbandonata dai pirati è stata vista a Capo Verde e sembra che sia stato pagato un riscatto per la sua liberazione, ma non è vero. L’Arctic Sea, non è mai stata vista nella zona di Capo Verde e al proprietario della nave, la Solchart Management, non è arrivata alcuna richiesta di riscatto.
Cosa è successo all’Arctic Sea? Affondanta in conseguenza a un incidente?
Difficile, la nave trasporta diverse decine di tonnellate di legno, in caso di affondamento sarebbe stato piuttosto facile identificare il carico perso dalla nave e comunque, l’equipaggio prima di abbandonarla, avrebbe inserito qualche sistema di allarme.
Caduta in mano ai pirati?
Difficile anche questa seconda ipotesi. I pirati, come li intendiamo noi oggi, sono bande di disperati poco organizzate che operano in zone sottosviluppate, come il centro africa, o alcune isole dell’estremo oriente, in questo caso, l’abbordaggio dovrebbe essere avvenuto o nel mar Baltico, o, addirittura, nel Canale della Manica. Due dei tratti di mare più controllati del mondo.
Allora cosa è accaduto all’Arctic Sea?
Per rispondere a questa domanda, bisognerebbe forse prima risponderne ad un'altra: cosa trasporta veramente l’Arctic Sea. Perché i russi, a fine luglio, inviano quattro navi militari e un sommergibile, quando potrebbero effettuare la ricerca con mezzi più tradizionali, quale la cooperazione tra le varie marine dei paesi che si affacciano sulle coste interessate alla ricerca, ricerca che invece verrà richiesta e attivata solo a partire dal 5 agosto?


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