domenica 23 marzo 2025
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Una storia lunga novanta giorni

Il racconto dei tre mesi in mare di Foxall e Dick, vincitori della competizione intorno al mondo con partenza e arrivo dal porto spagnolo

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Barcellona - Le emozioni di un'impresa, vissuta giorno dopo giorno, onda dopo onda. E' quanto raccontato da Damian Foxall e Jean Pierre Dick appena dopo aver vinto la Barcelona World Race, il giro del mondo in doppio a bordo di Open 60.

Un successo figlio di una grande barca, veloce e performante, ma anche della tenacia e della resistenza dei due navigatori, che in tre mesi hanno dovuto superare non poche difficoltà. Ecco, in sintesi, la storia della coppia franco-irlandese.

Gibilterra: 11- 15 novembre
In Mediterraneo è subito testa a testa con “Prb” di Vincent Riou. Al passaggio di Gibilterra, Dick e Foxall, riescono comunque ad arrivare per primi. “E' stato un momento molto difficile - ha detto Foxall - con mare in tempesta e la continua necessità di virare. Avevamo raggiunto comunque il nostro obiettivo, superare il Mediterraneo il prima possibile”.

Capo Verde: 15-23 novembre
“Parpec Virbac” entra nell'arcipelago africano con novantacinque miglia di vantaggio sul principale inseguitore, “Prb”. Tra le isole, la barca francese non incontra brezze favorevoli e perde il primo posto della competizione. “Stavamo incollati al timone - continua Foxall - cercando ogni minima accelerazione del vento. E' stato molto stancante”.

Oceano Atlantico: 26 novembre - 7 dicembre
Foxall e Dick, una volta in Atlantico, riprendono velocità e guadagnano miglia su miglia, fino a tornare al comando della regata; una leadership che non molleranno più. “Cercavamo sempre la massima velocità - ha raccontato Dick - nonostante l'incostanza del meteo, soprattutto nei pressi dell'equatore. Le barche in gara erano tutte di pari livello; diventava così importante concentrarsi per trarre il meglio da loro”.

Capo di Buona Speranza - Capo Horn: 8 dicembre - 10 gennaio
In Indiano “Paprec-Virbac 2” è tanto veloce, quanto è rigida la temperatura al suo interno (zero gradi). Foxall e Dick festeggiano il Natale al largo della Nuova Zelanda. “Ci siamo messi il cappellino di Babbo Natale e abbiamo aperto i doni dei nostri familiari - ha dichiarato Jean Pierre -per staccare un attimo la mente dalla competizione; è stato molto utile”. La barca, prima di arrivare a Capo Horn (7 gennaio, ore 10,20), urta un oggetto non identificato in acqua. “Abbiamo danneggiato il timone di dritta - ha detto Foxall - e ho dovuto compiere un'acrobazia per ripararlo in corsa. Prima ho chiuso la falla con del carbonio, quindi ho avvolto tutta l'appendice con uno strato protettivo per impedirne la delaminazione”.

Ritorno in Europa - 11 gennaio - 9 febbraio
Il momento più difficile per i due navigatori arriva a largo delle coste brasiliane, con la rottura dello strallo di prua. “Per fortuna - ha raccontato Dick - non abbiamo disalberato, riuscendo così a risolvere la rottura avvenuta nella parte bassa vicino al tamburo del rollafiocco”. Nel rientro a Gibilterra, la coppia trova ancora condizioni meteo difficili. “Una notte difficilissima - ha continuato Dick - con venti di prua di oltre quaranta nodi e onda corta. In compenso, vedevamo la costa. Era magnifico”.

Ancora Barcellona: 9-11 febbraio
Alle 21,49 di lunedì 11 febbraio “Paprec Virbac 2” taglia il traguardo di Barcellona, completando il giro del mondo, dopo novantadue giorni e 28.000 miglia di navigazione. “E' stato meraviglioso navigare intorno al globo - ha detto entusiasta Jean Pierre - attraversare i tre oceani e vedere le tante creature del mare. Un'emozione incredibile. Questo undici febbraio è stato senza dubbio il giorno più bello della mia vita”.

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