“'Alfa Romeo' continua ad essere la barca da battere” ha dichiarato lo skipper neozelandese appena conclusa trionfalmente la Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo. Dichiarazione ripresa anche da Bodini, che a distanza di qualche giorno ha risposto: “Non sottovaluteremo nessuno, ci mancherebbe, ma è quantomeno evidente che imposteremo la nostra regata nel tentativo di battere il team di Crichton”.
Le barche, entrambe di trenta metri ed entrambe munite di canting keel, si ritroveranno l'una di fronte all'altra davanti alle rive di Trieste domenica 8 ottobre, alle dieci del mattino.
Rispetto al vecchio scafo, “Alfa Romeo 2” può contare su un piano velico estremamente potente, capace di armare il trenta per cento di tela in più: dato impressionante, se si tiene conto dell'incredibile palmares vantato dal primo maxi della serie.
“Maximus Alikè”, varato in Nuova Zelanda nel febbraio del 2004, è stato concepito da Clay Oliver e Greg Elliot; stratificato interamente in carbonio, vanta una superficie velica di cinquecento metri quadri, che alle portanti diventano ottocento. Tra i successi più importanti figurano la Rolex Fastnet Race del 2005, vinta battendo in volata “Skandia Wild Thing”, dominatore della Barcolana dell'anno scorso e detentore del record della manifestazione.
“Quando hai una barca come 'Alfa Romeo' pensi di essere imbattibile, ma è in regate come la Barcolana che ti accorgi quanto sia difficile primeggiare: anche questa volta ce la dovremo vedere con avversari di grande valore e con barche altrettanto veloci. Vincere non sarà facile ed è questo che mi fa amare la Coppa d'Autunno”.
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