giovedì 5 dicembre 2024
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Aggressione alla Barcolana

Durante la Barcolana, un gommone di appoggio a Esimit cerca di attaccare e affondare un gommone di Greenpeace

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Trieste - Trieste – Al termine della Barcolana, che si è tenuta domenica 13 ottobre a Trieste, un gommone di Greenpeace, a regata conclusa, si è avvicinato a circa 50 metri dall’imbarcazione Esimit, sponsorizzata da Gazprom che stava rientrando in porto, per protestare contro l’attività di estrazione petrolifera del gigante russo Gazprom nell’Artico.

Il gommone di Greenpeace è stato subito intercettato da due moto d’acqua della polizia che gli hanno impedito di avvicinarsi all’imbarcazione che stava rientrando in porto.

A un tratto un gommone di appoggio a Esimit, ha speronato il gommone di Greenpeace e un uomo della sicurezza di Esimit ha estratto un coltello e ha tagliato uno dei tubolari del gommone di Greenpeace davanti agli occhi atterriti delle persone che erano a bordo e che non avevano ben capito le intenzioni dell’uomo che brandiva l’arma davanti a loro.

La scena, ripresa dalle telecamere di Greenpeace, ha dell’incredibile. Una scena che ci si potrebbe aspettare di vedere in un film sul KGB, ma non certamente alla Barcolana di Trieste.

Particolare che lascia pensare è che, il coltello estratto dall’uomo, non era uno dei coltelli da barca che molti skipper portano con se, ma un coltello dotato di una punta abbastanza forte da penetrare il gommone e una lama sufficientemente tagliente da poter lacerare la gomma del tubolare senza un grande sforzo, ovvero, un arma da offesa, oggetto inusuale per chi va a vedere una regata.

Al di là delle motivazioni condivisibili o meno di Greenpeace, abbordare un gommone con un coltello in mano e cercare di provocarne l’affondamento, non ha molto a che fare con il mondo della vela e i suoi valori e per questo è difficile giustificare il comunicato di Esimit che, invece di deprecare la reazione sproporzionata degli uomini della sua sicurezza, ha pubblicato sul suo sito il seguente comunicato:

“Esimit Europe è molto dispiaciuta di quanto è accaduto durante la 45° Barcolana ed è rimasta ferita da quanto è successo durante la regata, alla seconda boa e, più tardi, a regata conclusa. – questo quanto si legge sul sito del team - Ci siamo sentiti in pericolo. Il nostro obiettivo era solo quello di garantire al nostro equipaggio e ai nostri ospiti una navigazione sicura sino al porto. Vogliamo ringraziare la Polizia italiana e la Guardia di Finanza per il loro pronto intervento a difesa del campo di regata e di Esimit Europa 2 e per aver garantito il nostro rientro all’ormeggio.”

Oltre alla reazione di Esimit, sorprende anche quella della Fiv che ha ritenuto di non dover commentare in alcun modo l’accaduto.

La posizione della Barcolana è invece più chiara e il suo Presidente, Vincenzo Spina, ha dichiarato, dopo aver precisato una serie di circostanze, che, comportamenti violenti come quelli avvenuti domenica scorsa, sono inaccettabili.

“Come presidente della Società velica di Barcola e Grignano – dichiara Vincenzo Spina - mi corre il dovere di sottolineare che quanto accaduto tra un mezzo di appoggio di Esimit e un gommone di Greenpeace è avvenuto dopo la regata e molto al di fuori del campo di regata. Si tratta di una precisazione per noi importante, che attiene agli aspetti formali dell'evento. Altri soggetti hanno il compito di indagare secondo le leggi vigenti, e a loro spetta di stabilire l'esatta dinamica di quanto avvenuto. Comunico che, in ogni caso, la Società Velica di Barcola e Grignano ha scritto formalmente alla Giuria Internazionale della regata, chiedendo se vi siano – in relazione al comportamento di un mezzo di appoggio dello scafo vincitore – i presupposti per intervenire secondo le norme previste dal Regolamento di regata. Per quanto attiene l'aspetto morale e marinaro, la mia posizione, da presidente della SVBG e da cittadino, è di considerare inaccettabile e contro ogni regola del vivere civile prima ancora che sportivo, il ricorso a comportamenti violenti.”

Ora si attende il verdetto della Giuria Internazionale che dovrà stabilire, prima di tutto, la sua competenza o meno nel trarre delle conclusioni da un atto che è avvenuto a regata ultimata. Una volta determinato ciò, in caso positivo, dovrà decidere se bisognerà procedere o meno contro Esimit.

Di certo il team di Esimit non ha fatto una bella figura e da oggi il suo nome sarà irrimediabilmente collegato a quanto accaduto alla 45° Barcolana.

© Riproduzione riservata

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