
La testata tedesca YACHT.de ha lanciato un allarme sulla società di prenotazioni online per le barche in charter Boataround. Un segnale che richiama alla memoria il caso Zizoo, esploso due anni fa. Secondo quanto riportato dal giornale, diversi clienti dell’agenzia slovacca avrebbero vissuto esperienze problematiche, dalla mancata consegna delle imbarcazioni a pagamenti non trasferiti ai proprietari. In alcuni casi, il problema sarebbe stato così grave da spingere alcuni operatori europei a interrompere la collaborazione commerciale con la piattaforma.
Pagamenti mancati e barche non consegnate
L’indagine di YACHT.de — che mette in luce i rischi nascosti dietro offerte troppo allettanti — descrive un meccanismo in cui l’agenzia incassa il denaro dai clienti ma, in determinate situazioni, non versa per tempo gli importi alle flotte. Questo avrebbe portato alcuni armatori a rifiutare il check-in degli equipaggi perché la barca risultava non pagata, nonostante gli utenti avessero già saldato tutto con mesi di anticipo.
I racconti dei clienti riportati da YACHT.de
Nel suo approfondimento, YACHT.de riporta testimonianze dirette dei clienti. Una riguarda un equipaggio austriaco che aveva prenotato in Grecia un monoscafo di 12 metri, pagando l’intero importo con largo anticipo. Sei settimane prima della partenza scoprono che l’agenzia non aveva trasferito il saldo finale alla società di charter. Alla base non risultava alcuna conferma e l’equipaggio ha rischiato di perdere la barca a poche ore dall’imbarco. La situazione si sarebbe sbloccata soltanto dopo pressioni insistenti e ripetute richieste di chiarimento.
Un altro episodio — anch’esso riportato integralmente da YACHT.de — riguarda un gruppo tedesco che aveva prenotato un catamarano di una determinata categoria. Al porto, scoprono che l’imbarcazione promessa non è disponibile e viene proposta loro una barca inferiore, più datata e collocata in un’altra base. Gli spostamenti aggiuntivi e i costi generati dal cambio di località non sarebbero stati rimborsati, compromettendo l’intera vacanza.
La questione degli sconti troppo spinti
Secondo YACHT.de, il problema nasce da una politica commerciale basata su sconti molto aggressivi, spesso ben oltre la media del settore. Le offerte attirano numerosi clienti, ma creano dinamiche finanziarie difficili da mantenere. In più casi, riporta il giornale, gli operatori avrebbero riscontrato ritardi nei pagamenti o mancati trasferimenti delle somme dovute.
Il problema evidenziato da YACHT.de è serio, ma non va generalizzato: il settore del charter resta complessivamente sano e affidabile. Tuttavia esistono realtà che, per emergere in un mercato molto competitivo come quello delle piattaforme di prenotazione, puntano sui super sconti salvo poi non riuscire a rispettare gli impegni presi. I clienti spesso si lasciano convincere da un ribasso appariscente e finiscono intrappolati in offerte che non garantiscono la necessaria sicurezza.
Quando si trovano sconti particolarmente elevati, ci si può fidare solo se la promozione arriva da società armatrici molto conosciute. Bisogna invece diffidare dei portali che applicano tagli drastici, perché le barche non sono di loro proprietà e gli sconti che ricevono dalle flotte raramente sono così consistenti.
Un settore che ha bisogno di affidabilità
Se l’allarme lanciato da YACHT.de dovesse essere confermato, per il settore del charter si tratterebbe di un duro colpo: sarebbe infatti il secondo portale di prenotazioni online a finire sotto inchiesta nel giro di due anni. Un mercato che vuole crescere ha bisogno di credibilità e trasparenza, e situazioni del genere minano la fiducia dei clienti e la stabilità dell’intero comparto.
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