
La vetroresina è composta da stuoie di vetro impregnate con resine di diversa natura. Le stuoie di vetro non possono essere bruciate perché altamente inquinanti e per smaltirle quando la barca è arrivata a fine vita è molto complicato.
In Francia si è approntata un’associazione di cantieri che, con l’aiuto dello Stato ha costituito 18 punti di smaltimento delle barche, ma in Italia, all’orizzonte non c’è ancora nulla.
Il Cantiere del Pardo ha quindi deciso di muoversi da solo e ha iniziato a studiare la possibilità di sostituire alle stuoie tradizionali un altro tipo di stuoia ottenuta da materiali riciclati che a sua volta può essere riciclata facilmente.
“Stiamo studiano, con l’aiuto dell’Università di Bologna, la possibilità di utilizzare un nuovo tipo di stuoia che elimini il problema dello smaltimento della barca – ci dice Fabio Planamente, amministratore delegato della Cantiere del Pardo. – Prima o poi queste barche termineranno la loro vita attiva e andranno smaltite, oggi lo smaltimento della barca è un problema molto grave che però non ha ancora incontrato la sensibilità di chi dovrebbe attivarsi per trovare la soluzione. Noi nasciamo come velisti e in quanto tali abbiamo una sensibilità verso l’ambiente molto sviluppata e avvertiamo la necessità di fare qualche cosa per cui domani le nostre barche non siano un problema per l’ecosistema.”
Una posizione molto responsabile che farebbe piacere ritrovare anche nei grandi cantieri.
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