L’isola è segnata su tutte le carte nautiche mondiali, comprese le mappe di Google. Sull’atlante Times, uno dei più autorevoli del mondo, è identificata come Sable Island e l’isola risulta anche sulle mappe metereologiche australiane. Insomma, Sandy Island esiste per tutti, ma non c’è modo di trovarla.
A scoprire l’anomalia cartografica è stato un gruppo di geologi che studiava le acque intorno all’Australia per identificare frammenti della crosta continentale australiana sommersa nel Mar dei Coralli.
Questi sono partiti a bordo della nave oceanografica Southern Surveyor per ispezionare la loro missione ma, arrivati dove si sarebbe dovuta trovare Sandy Island, non hanno trovato nulla.
Il fatto che si sia registrata “un’isola che non c’è” è molto preoccupante perché mette in discussione l’esattezza delle carte almeno nelle zone più remote del pianeta.
Scienziati e cartografi di mezzo mondo si sono messi al lavoro per capire cosa possa essere accaduto, come sia stato possibile che sulle carte nautiche sia spuntata una terra inesistente.
Un portavoce di Google, poiché l’isola è stata riportata anche sulle sue mappe, scusandosi per l’accaduto ha dichiarato:“Una delle cose interessanti in materia di mappe e di geografia è che il mondo è un luogo che cambia costantemente e riuscire a seguire tutti questi cambiamenti è uno sforzo che non finisce mai''.
Rimane da capire se il mondo è cambiato e l’isola è scomparsa o se qualcuno ha compiuto un errore e l’isola non è mai esistita.
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