Tra le principali novità c’è l’istituzione della patente C per disabili. Non si tratta di una vera e propria abilitazione al comando, ma alla direzione nautica, in quanto le persone che la conseguiranno dovranno essere affiancate da un maggiorenne in grado di svolgere tutte le funzioni manuali per la salvaguardia della vita a bordo.
Cambiamenti anche per le scuole nautiche, che non potranno più scegliere in quale capitaneria svolgere gli esami e si dovranno rivolgere esclusivamente a quella di riferimento per la propria provincia; stesso discorso per i privatisti, con la possibilità di deroghe per motivi di studio o lavorativi. Affrontato anche il capitolo del maestro di vela, la cui idoneità dovrebbe essere stabilita dalla Fiv o dalla Lega Navale. Ciò taglierebbe fuori dalla possibilità di insegnare l’attività velica il novanta per cento degli istruttori in Italia e per questo motivo nelle prossime settimane sono attese novità sull’argomento, se non addirittura un ulteriore regolamento esplicativo.
In termini di sicurezza per la navigazione è stato istituito il codice Sar per i natanti, facoltativo, che permetterà agli armatori di fornire informazioni precise alle capitanerie sulla propria unità in cambio di un identificativo numerico. Addio, invece, all’atollo galleggiante come dotazione di sicurezza entro le dodici miglia; sarà sostituito dalla zattera. Novità anche per il mondo del charter, che avrà una propria lista di dotazioni a seconda della navigazione preventivamente dichiarata alle autorità (entro 6 o 12 miglia, oppure senza limiti). Le imbarcazioni adibite all’attività commerciale, inoltre, non avranno più il certificato di sicurezza come le unità private, ma un altro di idoneità al noleggio da rinnovare ogni tre anni.
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