“Ho sempre pensato che oltre Oceano esistesse il fair-play. Sebbene non sia stato io a vincere la Coppa, sono contento di poter confermare le mie aspettative sull'America e sugli americani. Spero di poter organizzare una nuova sfida tra due anni”. Con queste parole Sir Thomas Lipton, ricchissimo commerciante del thè, commentò l'esito della sfida persa contro il “Columbia” nel 1899, guadagnandosi la fama di sfidante sportivo e corretto.
Dopo due edizioni funestate dalle polemiche di un presuntuoso Conte di Dunraven, la Coppa America torna nell'ambito prettamente sportivo e a far parlare sono le regate.
In risposta alla sfida di Lipton, giunto dall'Inghilterra a bordo del bellissimo “Shamrock”, il New York Yacht Club si affidò nuovamente a C. Oliver Iselin e al suo fidato progettista Nathanael Greene Herreshof, cui toccò il compito di disegnare il già citato “Columbia”.
La sfida, svoltasi nuovamente al meglio delle cinque regate, si svolse su un campo di regata sgombro dalle barche degli spettatori, tenute a distanza dalla Marina.
Alla barra del defender debuttò il mitico Charlie Barr, timoniere destinato a diventare uno dei simbli della Coppa America.
La prima regata è decisa sin dalla partenza, con il “Columbia” troppo veloce per temere l'avversario.
Anche la seconda manche è senza storia: dopo pochi minuti di regata “Shamrock”, già costretto ad inseguire, si ritira per la rottura del top-mast e gli americani vanno sul due a zero.
La Coppa è difesa ancora una volta al termine della terza regata, quando il defender taglia il traguardo con un vantaggio di pochi secondi sullo sfidante, favorito dalle condizioni meteo particolarmente dure.
Si chiude così il secolo e il primo tentativo di Sir Thomas Lipton che tornerà in America altre quattro volte, diventando il simbolo dell'Inghilterra che, seppur sconfitta, mai si arrende.
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