Ancora increduli per quanto avvenuto nel 1851, quando la Coppa delle Cento Ghinee si era involata verso il Nuovo Mondo, i dirigenti del Royal Thames Yacht Club chiesero la rivincita al New York Yacht Club, presso la cui sede era custodito il trofeo, donato al circolo dal Commodoro John Cox Stevens nel 1857.
Rispettando i voleri del donatore, specificati nel “Deed of Gift”, la sfida venne accettata e fissata per l'8 agosto del 1870.
Fu il ricco armatore londinese James Ashbury ad assumersi la responsabilità di riportare la Coppa in Inghilterra. Per riuscirci, affidò lo sviluppo del progetto allo studio di Michael Ratsey che, non conoscendo lo specchio acqueo teatro della sfida, concepì uno scafo estremamente grintoso, caratterizzato però da un pescaggio e da una superficie velica limitati.
Il varo del “Cambria” (1868) avvenne a Cowes dopo quasi due anni e il suo equipaggio iniziò gli allenamenti sotto il comando di John Tannock.
Anche dall'altra parte dell'Oceano si lavorava senza sosta per preparare al meglio le quattordici barche che avrebbero dovuto impedire ad Ashbury di raggiungere il proprio obiettivo; tra esse c'era anche “America”, ritornata in patria dopo alcuni anni trascorsi nelle acque irlandesi.
Nel giugno del 1870 il “Cambria” entrava sotto vela nella baia di New York, transitando tra la neonata Manhattan e Liberty Island, l'isola che dal 1886 avrebbe ospitato la Statua della Libertà.
La presenza in città dello sfidante accrebbe ulteriormente l'interesse del pubblico verso la regata; anche i quotidiani iniziarono a dedicarle sempre più spazio, esortando i cittadini a sostenere la causa americana.
La mattina della regata le spiagge di Long Island, da cui si poteva osservare il campo di regata, brulicavano di spettatori e la vicina metropoli risultava completamente deserta, tanto che a Wall Street vennero sospese le contrattazioni.
Nonostante l'ottima partenza, il “Cambria”, penalizzato dalle arie leggere, venne ben presto ripreso dal gruppo e ridotto all'impotenza dalla costante copertura delle golette americane.
Approfittando della situazione, il “Magic” e il “Dauntless” si avvantaggiarono sulla flotta, ingaggiando un duello senza esclusione di colpi.
La grande esperienza dello skipper Andrew Comstock permise al “Magic”, il più piccolo degli schooner in gara, di aggiudicarsi la regata, tagliando il traguardo davanti alla folla in visibilio.
Alle sue spalle giunsero il “Dauntless”, l' “Idler” e la sempre competitiva “America”; “Cambria” terminò la sua fatica in ottava posizione, a ventisette minuti dal vincitore: una vera disfatta per James Ashbury.
“Magic”, disegnato per il ricco imprenditore Franklin Osgood da Richard Fanning Looper e costruito nel 1857, divenne così il primo “defender” nella storia della Coppa America.
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