L’undici agosto scorso, la petroliera "Solar I", affonda nello stretto di Guimaras con a bordo oltre 2 milioni di litri di "olio combustibile pesante", riversando in mare oltre 200 mila litri di olio nero e catramoso. Affondata in acque troppo profonde rende il recupero improponibile trasformandosi così in una vera e propria “bomba a mano senza spoletta”.
Infatti, se la fuoriuscita iniziale è stata solo del 10%, la petroliera ha continuato a perderne 200 litri all'ora aumentando i danni ambientali. Il Governo ha chiesto assistenza internazionale per gli interventi di ripristino.
Contaminazione, avvelenamento delle terre, della flora e della fauna locale: un vero e proprio disastro ecologico.
Tecnici e volontari sono impegnati nel cercare di limitare i danni ambientali e di bonificare le zone colpite in modo da far tornare nelle loro case le altre 600 persone ancora nei centri di accoglienza.
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