Le acque intorbidite dalla pioggia non hanno ancora permesso di stabilire con certezza se l’unità insabbiata a circa tre metri di profondità sia effettivamente quella comandata da Angelo Chiarelli. Le possibilità sono comunque molto alte, avvalorate anche dal riconoscimento, effettuato dal cognato del naufrago, di un pezzo di metallo portato a riva dai sommozzatori.
Non si sono trovate invece tracce del marinaio disperso. Nella giornata di oggi i mezzi di soccorso della guardia costiera e dei vigili del fuoco hanno ripreso le ricerche.
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