Lo scafo italiano ha doppiato ieri Capo Verde, lasciandosi l'isola africana a dritta (come il resto della flotta) e ora si prepara ad affrontare le insidie del “Pot au noir”, la zona in prossimità dell'equatore caratterizzata da brezze molto leggere. Il vantaggio sui principali inseguitori, “Chocolats Monbana” e “Atao Audio System”, è rimasto invariato rispetto a ieri: circa sessanta miglia. “Qui a bordo di Telecom Italia va tutto bene - ha detto Soldini dalla barca - la scorsa notte abbiamo avuto un problema con lo spi. Si sono strappate le fettucce del punto di mura e le abbiamo dovute sostituire con delle cime di spectra”.
Gli Open 60 di classe Imoca hanno intanto raggiunto l'equatore, cercando di lasciarsi le insidie del “Pot au Noir” alla propria sinistra. La flotta è molto compatta con cinque barche nel giro di quaranta miglia. Al momento in testa c'è “Foncia” di Michel Desjoayeaux e Emmanuel Le Borgne, davanti a “Vm Materiaux” e “Cheminées Poujoulat” di Bernard Stamm, recente vincitore della Velux5Oceans.
Ha invece già lasciato alle proprie spalle le calme equatoriali “Crepes Wahou”, il multiscafo di Franck Escoffier e Karine Fauconnier che, a poco più di mille miglia da Salvador de Bahia, vede sempre più vicina la vittoria tra i Class 50 Open.
© Riproduzione riservata