Dopo due anni e mezzo di navigazione, questo skipper d'Oltremanica ha portato a termine la sua incredibile traversata. Salpato il 28 ottobre del 2005 da Plymouth, ha fatto ritorno nel porto inglese dopo aver attraversato l'Oceano Atlantico doppiando Capo Horn da est a ovest (contro corrente), esser risalito lungo il Pacifico fino allo stretto di Bering e aver superato i ghiacci dell'Artide prima di “sbucare” nel Mare del Nord, da dove è rientrato alla base. Una vera e propria odissea di circa 30.000 miglia, che lo ha tenuto in barca complessivamente per 403 giorni.
Tra le tante difficoltà che Flanagan ha incontrato durante la navigazione c'è stata una meteo particolarmente difficile durante il passaggio di Capo Horn, uno spiacevole incontro con una banda di pirati al largo del Brasile e alcuni problemi con le autorità russe per superare lo stretto di Bering. Nonostante ciò, l'impavido skipper con la sua “Barrabas”, una barca di appena undici metri, è riuscito a riabbracciare la moglie e i due figli. “Il sentimento che provo - ha detto all'arrivo - è di sollievo. Ci sono stati alcuni momenti di grosso pericolo in cui mi sono chiesto cosa mai stessi facendo ma anche altri, impagabili, come quando ho rivisto la mia famiglia”.
A causa dell'alto numero di soste, l'impresa difficilmente sarà ratificata come record mondiale; un aspetto di secondo piano per Adrian Flanaghan, il primo uomo a compiere il giro del mondo in verticale.
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