giovedì 20 marzo 2025
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Si pronuncia la Corte: sì alle barche, no alle seconde case

La Consulta non ha avuto nulla da obiettare sui pagamenti imposti alle imbarcazioni oltre i quattordici metri che attraccano nei porti turistici dell'isola

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Roma - “La Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di illegittimità riguardante l'imposta regionale sullo scalo turistico delle unità da diporto”. E' questo ciò che si legge nel verdetto emesso ieri dalla Corte Costituzionale, dopo il ricorso presentato dal governo Prodi sulla tassa sul lusso, emanata dal governatore della Sardegna Renato Soru nel maggio del 2006.
La Consulta non ha avuto così nulla da obiettare sui pagamenti (dai mille ai quindicimila euro) imposti alle imbarcazioni oltre i quattordici metri che attraccano nei porti turistici dell'isola. Unica postilla è stata fatta per le unità da diporto utilizzate a fini di lucro, per le quali è stato chiesto un parere alla Corte di giustizia europea, che valuterà la compatibilità dell'articolo con la normativa Ue.
Completamente diverso è stato invece il verdetto sulla tassa alle seconde case per uso turistico, definita illegittima. A tal riguardo, il governatore Soru non ha esitato a esprimere il proprio malcontento: “Dispiace constatare che la Regione non può avere una propria autonomia esecutiva in un campo così importante delle attività turistiche.”

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