Oggi, infatti, il team di de Angelis è parso aver ritrovato la grinta perduta. Scesa in acqua spinta dall'appoggio dei tanti supporter presenti in terra valenciana, ITA-94 ha venduto cara la pelle, dimostrando a tutti che NZL-92 non era poi inarrivabile, ma forse solo più agile in manovra con vento leggero.
A riprova di ciò, basta pensare che i venti secondi di ritardo fatti registrare alla boa di bolina, tali sono rimasti per tutta la regata, nonostante la barca italiana abbia dovuto inseguire, cosa mai facile nel match race.
Si è così concretizzata la più classica delle sconfitte sportive, costruita dai kiwi sulle debolezze dei nostri, giunti alla vigilia dello serie finale in evidente debito “d'ossigeno”. Se a ciò si aggiunge il fatto che la dea bendata ha atteso proprio l'ultima settimana per chiedere il saldo di qualche piccolo credito, il perché della disfatta è definitivamente spiegato.
Dal canto loro, gli uomini di Grant Dalton, maestri nel capitalizzare il minore dei vantaggi, hanno osato sin dove sapevano di potere, conquistando il punto decisivo, quello che assegna il diritto di sfidare il defender. Team Alinghi.
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