Per Alessandra, il segreto del successo di Azzurra sta nella composizione di un equipaggio interamente italiano. “La squadra – ha continuato – in terra e in mare, parla, pensa, si esprime e interagisce in italiano. E questo, per un’organizzazione complessa dove spesso si è costretti a confrontarsi in frazioni di attimo, costituisce un vantaggio non indifferente. Qualcosa che ti fa guadagnare secondi preziosi, che fa risparmiare a tutti, nei momenti che contano, processi mentali di decodifica comunque costosi in termini di tempo e qualità delle comunicazioni”. E per Azzurra, questa vittoria potrebbe essere soltanto il punto di partenza di una grande storia. “Credo che il test – ha dichiarato Alessandra – che vedeva insieme per la prima volta Yacht Club Costa Smeralda e Joe Fly Sailing Team sia da considerare ben riuscito e molto positivo. Vi posso dire che si sta lavorando alla programmazione di un 2010 per non disperdere questo patrimonio”.
L’ultimo pensiero, Alessandra lo dedica a Francesco Bruni, splendido skipper di un equipaggio che non ha sbagliato quasi niente. “Sono tanti anni che conosco Checco – ha concluso – ed è un talento naturale che non ho mai messo in discussione. Tre partecipazioni olimpiche con ambizioni da podio in tre classi diverse sono un ottimo biglietto da visita. Aggiungiamo l’esperienza in Coppa America, seppur in panchina come dice lui, e abbiamo il grande velista. Ma Francesco sta proseguendo sulla strada del campione e ora sta facendo chiarezza sul percorso e sugli obiettivi da perseguire. Oggi la vela italiana può contare su un Bruni che ha imparato a essere leader e a gestire il gruppo, costruendo ogni regata attraverso un confronto costruttivo con l’equipaggio. In più, ha tantissima voglia di vincere. Sono contenta per lui”.
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