E’ passata più di una settimana da quel giorno e in questo spazio di tempo sono cambiate molte cose: sono cresciuti la barca, l’equipaggio e di conseguenza le motivazioni e l’entusiasmo per la sfida italiana, mai così vicina alla conquista della seconda Louis Vuitton Cup della sua storia.
Lo si capisce dalle parole del patron Patrizio Bertelli, il più entusiasta per questo successo schiacciante contro lo scafo americano, fino a ieri grande favorito: “Siamo orgogliosi – ha commentato Bertelli – perché siamo in finale per la seconda volta. Questo è un team forte, di giovani convinti. Abbiamo usato molta umiltà, regatando giorno per giorno senza crearci troppe illusioni”.
Protagonista silenzioso di questa impresa è stato Francesco De Angelis che, conforme al suo stile, ha festeggiato l’impresa con il consueto equilibrio e con la mente rivolta più al futuro che al passato: “Non è tempo di bilanci, ci sono ancora belle pagine di sport da scrivere. Adesso penseremo a ricaricare le pile, quindi, ci concentreremo per lavorare e migliorare ulteriormente la barca”.
Una nota di merito va dedicata senza dubbio al mago del circling, James Spithill, capace di mettere alle strette il pozzetto americano in tutte le occasioni e di umiliarlo in Gara 5, quella del 4 a 1, infliggendo a Chris Dickson una doppia penalità in partenza, evento unico in questa Louis Vuitton: “Sono davvero felice per la finale – ha detto il timoniere – è una gioia straordinaria. Abbiamo fatto solo un piccolo passo, ora dobbiamo pensare al prossimo”.
La dichiarazione più significativa però, viene dal grande sconfitto, Chris Dickson, l’uomo che voleva vincere la Coppa America: “Sono dispiaciuto per l’eliminazione - ha detto lo skipper di Oracle - ma prima di tutto voglio fare le mie congratulazioni a Luna Rossa: ha meritato di vincere”.
Semplice, chiaro e incontrovertibile.
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