New Orleans – Quel maledetto buco, come lo aveva definito il presidente Obama, è stato definitivamente chiuso. La British Petroleum ha comunicato ieri che l'operazione Static Kill è stata portata a termine con successo e che la falla della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, dopo 106 giorni di tentativi, è stata tappata. A una superficie di 4.000 metri sotto il livello del mare, i tecnici della Bp hanno iniettato un mix di cemento e fango nella piattaforma, spingendo il petrolio in un altro bacino. “La pressione del pozzo – ha comunicato la compagnia British Petroleum – è ora contenuta da quella idrostatica dei fanghi iniettati ed era questo l'obiettivo dell'operazione. Il pozzo ora viene sorvegliato per assicurare che la pressione resti stabile. In base a questo controllo si capirà se saranno necessarie nuove iniezioni di fango”.
La marea nera rappresenta il più grande disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti. Secondo i dati riportati dalla Casa Bianca, dal 20 aprile sarebbero finiti in mare circa 780 milioni di litri di petrolio, pari a cinque milioni di barili. Di questi, soltanto 800 mila barili, pari a 127 milioni di litri, sono stati recuperati; il resto è stato disperso dall'utilizzo di oltre sette milioni di litri di solventi, oppure è stato assorbito nell'ecosistema.
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