giovedì 20 marzo 2025
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Spagna, i numeri della crisi

Crollo delle immatricolazioni negli ultimi due anni con cifre che riportano la nazione iberica a dieci anni fa. Soffre la vela, si difende la piccola nautica

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Madrid – E' stato un anno molto difficile per la nautica spagnola e l'Anen (confindustria nautica spagnola) presenta il conto della crisi che nella nazione iberica si è cominciata a far vedere già nella primavera del 2008.
Secondo i dati pubblicati dall'associazione di industrie spagnole del comparto, le immatricolazioni di barche nel 2009 sono calate del 35 per cento; un crollo che sommato a quello del 18 per cento verificatosi nell'anno precedente porta al 53 per cento la differenza con il 2007. Un passo indietro che, ricordano dall'Anen, riportano la Spagna al 2002.
Ha particolarmente sofferto la vela con perdite di circa il 47 per cento, mentre il settore degli scafi a motore ha registrato un deficit del 38 per cento. Ed è proprio quest'ultimo comparto a dominare la scena del mercato nautico spagnolo con il 58 per cento di imbarcazioni registrate, una cifra di tre punti inferiore rispetto al 2008.
Perdite più contenute per la piccola nautica. L'87 per cento di unità registrate nel 2009 si aggira infatti sugli otto metri di lunghezza. La domanda, tuttavia, è calata sia per le barche costruite in Spagna che per quelle importate. Attualmente, infatti, gli scafi provenienti dall'estero rappresentano il 70 per cento del parco barche spagnolo. Un risultato simile all'anno precedente.

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