In un'intervista rilasciata all'ex velista Sebastien Destremau, il dirigente elvetico, sempre schivo e riservato, ha voluto raccontare qualcosa in più su se stesso e sulla propria decisione. “Ci sono diversi motivi per cui ho lasciato Acm. La più importante è molto personale e un po' egoista. Lascio lo sport per approdare nel mondo della televisione.
E' una sfida che non potevo rifiutare”. Hodara ha parlato anche della signorile reazione di Bertarelli. “Dopo aver lavorato per otto anni con Ernesto pensavo che mi avrebbe tolto cellulare, portatile e sbattuto fuori dalla porta. E' stato invece molto elegante e ha capito la mia scelta; sono onorato di aver mantenuto la sua fiducia”.
Il rammarico di Hodara, semmai, è per la situazione in cui è precipitata la storica brocca. “Ero fiero del lavoro fatto nella scorsa edizione e credevo che nella prossima avremmo anche migliorato alcuni aspetti. Gli errori di Alinghi forse sono stati nella comunicazione.
Per il bene dell'evento abbiamo dovuto fare talvolta scelte impopolari e non abbiamo avuto il tempo di spiegarle”. La macchina organizzativa è comunque tutt'altro che instabile. “A marzo abbiamo deciso di fondere le forze di Alinghi e Acm in un unico apparato. Io mi occupavo di marketing e amministrazione ed ora solo quella sedia è rimasta scoperta”. Gli sponsor, a suo parere, non esiteranno a tornare.
“Nessuno investe sull'evento perchè ancora non c'è un prodotto; il team invece ha trattative avanzate che si concluderanno appena la situazione sarà più chiara”.
Il commiato finale è una frecciata verso un bersaglio neanche tanto difficile da identificare. “Abbiamo provato ad accrescere la caratura internazionale della Coppa. Mi rattrista vedere qualcuno che preferisce demolire tutto, perchè non è l'unico ad avere potere decisionale, piuttosto che partecipare a una competizione elogiata da tutto il mondo”.
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