Per la ricorrenza è stata celebrata una messa di suffragio nel Duomo della città e, dopo un dibattito e un corteo, sono state gettate 140 rose in mare.
L’associazione dei familiari delle vittime non si è ancora arresa nella lotta per conoscere la verità sul caso; le sentenze sull’incidente, promulgate nel 1997, non hanno infatti individuato colpevoli, e il successivo responso della Cassazione non ha riaperto il processo per la caduta in prescrizione dei capi di accusa.
A sostegno dei parenti dei caduti, si è schierata la Regione Toscana, per voce dell’assessore alle politiche per il mare, Giuseppe Bertolucci: “Quello del Moby Prince è un caso ancora aperto e per questo motivo la Regione intende rinnovare l’impegno morale, civile e politico a fianco dei familiari delle vittime e delle istituzioni”.
© Riproduzione riservata