Tutto ciò al termine di una bellissima avventura, durata quattro mesi, e iniziata grazie a Niki Drouga, una donna che ha salvato l'animale, di solo quattro giorni, dal mare agitato, dopo averne udito i lamenti vicino alla costa dell'isola greca di Tinos.
Scampata al pericolo, Victoria è stata accolta dal centro veterinario del parco marino di Alonissos che, in collaborazione con il Mom (Società per la protezione della foca monaca), le ha prestato le cure necessarie. Quando è stata ritrovata la cucciola aveva il cordone ombelicale ancora attaccato (ciò fa pensare che si sia distaccata accidentalmente dalla madre). Gli scienziati hanno dovuto così svezzarla, insegnandole a nuotare in una piscina e somministrandole del cibo. “All'inizio gli abbiamo dato della pasta di pesce - ha detto un portavoce del Mom - quindi dei pesci morti, che però lei scambiava per giocattoli. Quando ha capito che si potevano mangiare, ne abbiamo messi di vivi nella piscina e Victoria ha cominciato a inseguirli e catturarli”.
Appena giunto nel centro veterinario, il piccolo esemplare di foca pesava quindici chili; oggi ne pesa cinquanta e nuota in mare con un piccolo trasmettitore, che manda continue informazioni agli esperti sui suoi spostamenti, il tempo trascorso in acqua e la velocità sviluppata. Perchè, dopo una storia così, è impossibile dirsi addio.
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