sabato 15 marzo 2025
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Foche e cetacei, ecco le mattanze

Sono ancora tante le barbarie intorno al mondo eseguite contro gli animali. Tra queste, la caccia ai cetacei nella baia di Hvalvik e quella alle foche in Canada

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Roma - Tradizioni popolari, interessi commerciali, oppure cruente barbarie. In più di un’occasione le mattanze degli animali hanno suscitato polemiche tra ambientalisti, politici e opinione pubblica. Oltre all’ormai nota diatriba sulla caccia ai cetacei praticata per tutto l’inverno dalle baleniere giapponesi e islandesi, nelle ultime settimane altri episodi hanno ricevuto gli onori della cronaca.
Nelle isole Far Oer, ad esempio, si è rinnovata anche quest’anno una tradizionale usanza della popolazione locale, che riunisce in un’insenatura centinaia di globicefali, una specie di balenottera lunga dai cinque ai sette metri, per poi ucciderli a colpi d’ascia. Il tremendo spettacolo offerto dalla baia di Hvalvik, dove il mare si tinge completamente di rosso e i carnefici escono dall’acqua con le carcasse degli animali squartati in mano, viene seguito da gran parte della popolazione locale. Si tratta, infatti, di una tradizione vichinga secondo cui la popolazione si divide le carni dei cetacei, che fanno parte della loro dieta.
Di più ampia portata, tanto da interessare il parlamento europeo e le più alte cariche canadesi, è la caccia alla foca. Il teatro della carneficina in questo caso si sposta nell’area più settentrionale della nazione nord-americana, nel territorio del Nunavut, dove vivono le popolazioni Inuit. In questo caso gli animali vengono uccisi con un hakapick, una sorta di vanga con un uncino all’estremità. Questa pratica è avallata anche dal governo nazionale e giustificata dal fatto che fornisce lavoro a centinaia di persone. A discapito, secondo gli ambientalisti, della salvaguardia della specie e dell’equilibrio dell’ecosistema marino in generale. Recentemente il parlamento europeo ha vietato la vendita dei prodotti derivanti dalla caccia di questi animali nel vecchio continente, ricevendo la polemica risposta di Michaelle Jean, governatrice generale del Canada, che durante una festa Inuit si è mangiata il cuore crudo di una foca definendolo buono come il sushi e ricco di proteine.

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