Roma - La crisi finanziaria ha colpito anche la nautica, ma la struttura del comparto è solida e saprà superare questa difficile situazione. E' stato questo, in sintesi, il punto di vista espresso da Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, durante l'assemblea generale dell'Unione cantieri e industrie nautiche italiane, che si è tenuta ieri a Roma, presso la sede di Palazzo Marini. Albertoni ha inoltre individuato nella portualità turistica, nel sostegno alla piccola nautica attraverso lo strumento nel leasing e in una nuova legge sulla locazione, le principali azioni che il governo deve intraprendere per favorire lo sviluppo del settore. “Grazie a un preciso indirizzo politico sul leasing - ha ricordato - nel 2003 si è rilanciato il comparto e le casse dell'erario hanno beneficiato di 540 milioni di euro di Iva durante il quadriennio 2003-2007. Ma ora quel sistema rischia di essere messo in crisi”. L'assemblea, inoltre, è stata anche un'occasione per ricordare il contributo dato dalla nautica all'economia del Paese durante gli ultimi anni. Sulla base di uno studio elaborato con l'università Bocconi di Milano, Ucina ha identificato in sei miliardi di euro il fatturato prodotto dall'intero settore e in 5,5 miliardi di euro il contributo dato al Pil.
Sulla questione sono intervenuti, in rappresentanza del governo, Altero Mattioli e Claudio Scajola, ministri rispettivamente delle Infrastrutture e dello Sviluppo Ecomico. Il primo ha confermato l'avvio in tempi brevi di un tavolo di consultazione tra governo, regioni e operatori sulla portualità turistica, mentre Scajola si è impegnato a sostenere il processo di internazionalizzazione della nautica italiana, annunciando lo stanziamento di un fondo da 1,5 milioni di euro per le imprese italiane già presenti o interessate a operare sul mercato nord-americano.
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