Il salone è molto più piccolo degli altri anni, ma chi arriva, non se ne accorge: la ristrutturazione degli spazi ha fatto si che il salone rendesse la stessa idea di festa che ha regalato ai francesi negli anni scorsi.
Molto diverso dal Nautico di Genova, il Salone di Parigi, oltre a mostrare le barche esposte, mira a creare momenti d’aggregazione e momenti culturali.
Le associazioni e le riviste di settore sono incoraggiate a creare piccoli eventi che, sparpagliati per i grandi padiglioni della vela, attirano migliaia di persone. Qui il visitatore, può imparare a fare un’impiombatura, come assistere alla redazione di un giornale di vela in diretta, può sedersi a bere una birra fianco a Fianco con Lorick Peron o Alain Gautier che vengono qui per incontrare i giornalisti in vista di nuove imprese, o ascoltare dalla voce dei protagonisti le avventure vissute nell’ultima Ocean Race e provare, nel simulatore, cosa significa viaggiare a 25 nodi su di un 70 piedi Vor in mezzo all’oceano. Il tutto, gratuitamente.
Logicamente anche Parigi, come tutti i saloni, ha come compito principale quello di mostrare le barche. Anche quest’anno ci saranno diverse novità tra le quali alcune interessanti anche per noi italiani. Si comincia con i padroni di casa, Jeanneau presenta il nuovo Sun Odyssey 41 DS, Beneteau espone l’ Oceanis 55 e la Dufour lancia l’attesissimo Dufour 410 GL, per poi andare a vedere il nuovo XP 33, la piccola del cantiere danese X-Yachts.
Sempre di Beneteau, ci sarà il Twenty, la rivisitazione del 21.7 della gamma First. Per chi cerca qualcosa di più grande e veloce, ci sarà il nuovo J70. Per quello che riguarda i catamarani, Fountain Pajot presenterà il suo nuovo Hélia 44.4.
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