La questione più scottante riguarda due marinai della “Steve Irwin”, la nave del gruppo ambientalista Sea Shepard, presi in ostaggio dall'arpionatore nipponico “Yushin Maru” dopo averlo raggiunto per consegnare una lettera di protesta contro lo sterminio dei grandi mammiferi marini. Sembra che Benjamin Potts e Giles Lane, questi i nomi dei due attivisti, siano stati legati prima alla ringhiera della nave, quindi alla base del radar. I rapporti diplomatici tra l'esecutivo giapponese e Sea Shepard dopo due giorni non hanno ancora portato a un accordo per consentire il rilascio dei due, su cui potrebbe gravare un'accusa di pirateria.
Molto attiva è anche la nave di Greenpeace “Esperanza”, che è riuscita a cacciare e far disperdere alcune baleniere avvistate all'interno del Santuario dei cetacei antartico. Sotto osservazione è tenuta anche “Oriental Bluebird”, la nave cisterna presente nelle vicinanze che rifornisce di carburante alle unità del Sol Levante.
Al momento i cacciatori di cetacei sono al di fuori del Santuario, molto distanti l'uno dall'altro. Per riprendere le attività dovrebbero ricompattarsi e ciò non potrebbe avvenire prima di una settimana. Negli ultimi quattro giorni, secondo quanto riferito da Sea Shepard, non è stato ucciso alcun mammifero marino. Tutto fa pensare, però, che la “questione antartica” non tarderà a dare nuove tensioni.
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