“La classe 40 – ha spiegato lo skipper italiano – è quella in cui ha più senso esserci. Ho voglia di trascorrere più giorni in mare e meno in cantiere. Dopo cinque anni entusiasmanti passati sul trimarano, che hanno richiesto un enorme impegno per il suo sviluppo tecnico, penso sia il momento di rimettere al centro delle regate il valore umano”.
La nuova Class 40, seppur nata solo un anno fa, ha già riscosso numerosi consensi nel mondo velico. Le barche ammesse a partecipare alle regate possono essere costruite con un budget ragionevole, e il regolamento, attraverso una serie di limitazioni, permette che ci sia uniformità tra le unità in gara.
Giovanni Soldini ha sposato in pieno la filosofia di questa classe: “Era necessario limitare il delirio nella costruzione di barche sempre più costose e complicate. Bisogna privilegiare lo spirito di avventura negli oceani e valorizzare le capacità marinare degli skipper”.
Soldini prenderà parte a novembre alla Transat Jacques Vabre, e nell’anno prossimo alla “The Transat” a maggio, e alla “Quebec-Saint Malo” a luglio.
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