Le indagini riguardano l’istituto Giordano di Bellaria, sede in cui sono state effettuate le perquisizioni sia di materiale cartaceo che informatico, accusato di avere rilasciato delle false di dichiarazioni di conformità CE alle unità incriminate. E altre imbarcazioni sprovviste di certificati legali si potrebbero scovare nelle prossime settimane, in quanto i controlli della capitaneria di porto non si fermeranno.
Tra le carenze riscontrate ai tre scafi a motore, un natante e due unità dalle grandi dimensioni, ci sarebbero portelloni non stagni, serbatoi del combustibile non sottoposti alle prove di pressione, verifica della stabilità eseguita con metodi non consentiti, calcoli di stabilità totalmente errati e mancanza di certificazione relativa alle emissioni gassose.
Questa inchiesta, ne segue una simile avviata nel 2006, in cui la Procura di Rimini aveva disposto quattro ordini di custodia cautelare a persone legate con vario titolo all’istituto Giordano, sempre per l’illegittima attestazione della sicurezza delle imbarcazioni.
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