Oceano Pacifico - Superata la soglia dei quattro mesi di navigazione, continua senza sosta l'impresa di Alex Bellini, impegnato ad attraversare a remi l'Oceano Pacifico su “Rosa di Atacama II”, una barca di appena sette metri e mezzo. Il navigatore friulano ha raggiunto in questi giorni la Polinesia e più precisamente l'arcipelago delle Isole Marchesi: una zona di mare insidiosa, a causa dei numerosi atolli e della barriera corallina, che in caso di venti forti e cattivo tempo rappresenterebbero ostacoli pericolosi che Alex non potrebbe evitare con la sola forza delle braccia. Nei prossimi giorni, il canoista partito da Lima, in Perù, cambierà rotta, dirigendosi verso sud-ovest, nella zona di mare che divide la Nuova Guinea dalla costa australiana. Anche in questo caso, non mancheranno le preoccupazioni per Bellini soprattutto per via dei venti forti e instabili che spesso soffiano in quell'area.
Ciò che invece può confortare il canoista è lo stato di salute della sua barca, ancora in ottime condizioni nonostante un problema al dissalatore (ne è rimasto ancora uno funzionante) e ai pannelli solari danneggiati, che lo privano di una parte della riserva energetica disponibile, ancora nettamente superiore al limite d'emergenza. I nemici più pericolosi semmai sembrano essere la noia e la solitudine, che il buonumore di Alex cerca di combattere ogni giorno attraverso le pagine del suo diario di bordo. “La volete sapere una cosa divertente? - ha scritto ieri - Lo scorso pomeriggio è arrivata in barca una mosca. Stentavo a crederci. Da dove può essere saltata fuori? Dalla terraferma, distante sessanta miglia, o da una nave? Mi ha svolazzato intorno per una mezz'oretta, ma dopo dieci minuti non ne potevo già più”.
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