Portofino: il furto del Sangermani

Portofino – Una scena degna di uno dei tanti film di 007 girati qui a Portofino. Una bella signora inglese sulla cinquantina, alta bionda e dai modi raffinati, Larissa Watson, con la massima naturalezza sale a bordo di un motoscafo Sangermani di una società di charter, una di quelle gemme in legno che ricorrono in tutti i film della bella vita ambientati negli ani 50 e 60. Scioglie gli ormeggi, mette in moto approfittando delle chiavi lasciate sul quadro motore, e si allontana.

La barca fila via lentamente passando in parata gli altri scafi ormeggiati nella più famosa banchina d’Europa, ma la signora ha fatto i conti senza l’oste, ovvero senza l’ormeggiatore di Portofino. Questi con la coda dell’occhio vede la barca avanzare ma non riconosce la signora, non l’ha mai vista in banchina né a bordo della barca. Non ci pensa su due volte, una piccola corsa sul pontile e quando la barca passa davanti alla testa del molo, un salto ed è a bordo. Ne segue una piccola colluttazione, ma poi l’ormeggiatore riesce a levare le chiavi dal quadro e spegnere la barca. Poco dopo arrivano Carabinieri e Guardia Costiera.

La donna viene tratta in arresto e portata in caserma. Al comando si saprà che la donna non è nuova a piccoli furti. Si tratta di una pittrice non particolarmente conosciuta, ma stimata, è anche direttrice creativa di una casa di moda fondata da lei stessa, ma ha il vizio di non pagare quello che consuma.

Albergo, ristoranti, cure estetiche, è lungo l’elenco delle denunce che pendono sul capo della signora, tutte piccole cose, tra i 100 e i 200 euro di valore, solo questa volta aveva tentato il colpo grosso, il motoscafo ha un valore di 150.000 euro.

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