Primo tra questi è stato “Rubino”, di Thomas Streit, seguito da Roaring Forty, di Michel Kleinjans: “Abbiamo deciso prima della partenza - ha detto Streit, skipper di “Rubino” - di utilizzare la randa da crociera anziché quella da regata per poter sfruttare la terza mano di terzaroli, utilizzata in prossimità dello Stretto di Messina. Durante la seconda notte di navigazione, invece, abbiamo viaggiato solo con la tormentina, affrontando venti di cinquanta nodi e onde di sei metri”.
Al momento sono giunte al traguardo nove imbarcazioni, tra cui la padrona di casa “Air Malta Falcon”, di Martin Sciciluna; altrettante devono ancora arrivare. Non ha retto, invece, l'ancora di “Loki”, il maxi australiano abbandonato dal proprio equipaggio dopo la rottura del timone; la barca si è arenata sulla costa rocciosa del Golfo di Castellammare, battuta ancora da forti onde.
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