“Questa vittoria – ha raccontato Mura all'arrivo – è una gioia enorme per me. Rappresenta il coronamento di anni di lavoro e mi regala la grande soddisfazione di essere il primo italano a vincere una regata oceanica di tale importanza. Questo è il risultato del lavoro di un team composto da oltre venti persone. La vittoria è dedicata a loro, ai miei sponsor, ai miei tifosi e a tutti coloro che mi hanno sostenuto durante questa sfida impegnativa”.
Per Mura, protagonista di una carriera che ha spaziato dalle derive alla Coppa America con il Moro di Venezia nel 1992, questo con l'oceano è stato un vero e proprio battesimo. Iniziato, inoltre, in maniera particolarmente difficile con condizioni estreme nel Golfo di Biscaglia. Poi, la svolta grazie a un'ottima strategia di gara in cui non poco ha influito il contributo del meteorologo Gianfranco Meggiorin.
Al passaggio delle Azzorre, infatti, Mura si è tenuto più a sud rispetto all'ortodromica e ha accumulato un vantaggio sugli inseguitori di circa ottanta miglia. Un bottino tanto piccolo quanto fondamentale che è cresciuto di giorno in giorno, nonostante Vento di Sardegna sia stata rallentata da una serie di piccole avarie, come un problema al canard e la rottura del gennaker.
Intanto, l'altro italiano impegnato nella Route du Rhum, Marco Nannini su Unicredit, è arrivato ventisettesimo tra i Class 40.
© Riproduzione riservata