La costruzione è stata posta sotto sequestro dalla procura della Repubblica di Genova, che ha già aperto un'inchiesta per individuare cause e responsabilità dell'accaduto: le accuse, rivolte contro ignoti, sono di crollo colposo e violazione della legge che disciplina la costruzione di opere di cemento e strutture metalliche.
Le prime stime dell'incidente parlano di un errore nella fase di montaggio e non in quella progettuale, anche se in questi casi il condizionale è d'obbligo. L'unico aspetto che fa tirare un sospiro di sollievo sulla vicenda, è che l'incidente non abbia causato vittime. Al momento del crollo, mercoledì scorso alle 14, i quindici operai impegnati nei lavori non erano sul posto, in quanto stavano scaricando del materiale giunto poco tempo prima nel capoluogo ligure.
Ancora incerto, il futuro del Salone; qualsiasi previsione sarà più attendibile soltanto dopo le perizie della magistratura e il conseguente rilascio della struttura, che permetterà la ripresa dei lavori. “Non ho nessuna ragione - ha dichiarato Roberto Urbani, amministratore delegato della Fiera di Genova - per dire che il padiglione non sarà pronto entro la prossima edizione. Se poi sarà al cento, novanta o ottanta per cento, lo dirà l'inchiesta. Di sicuro, stiamo lavorando a una serie di piani di emergenza: cosa fare se ci andrà male, malino o malissimo”.
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