Su 355.000 controlli sono emerse 11.750 irregolarità e, in ben 3.131 casi, si è trattato di infrazioni dovute a un approccio troppo superficiale da parte dei diportisti che trascurano le normative in materia di sicurezza mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri. Sono oltre 2.400 le unità soccorse, solo nel 2010.
"L’imprudenza è sempre una delle prime cause di incidenti in mare - ha detto Vittorio Alessandro. - Spesso gli incidenti si verificano durante la seconda parte della giornata. Questo è dovuto al fatto che, evidentemente, il ritorno viene pianificato con minor cura rispetto alla partenza."
"Va detto che - ha aggiunto Alessandro – anche un’avaria al motore di frequente è dovuta a una cattiva manutenzione da parte del diportista."
Ma sono tanti anche i verbali emessi per violazioni di ordinanze in materia di pesca, o di inquinamento ambientale e per violazioni al codice della navigazione.
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