Al comando della flotta, in cui sono rimaste in gara quattordici delle ventiquattro barche iscritte, c’è sempre Initiatives – Novedia di Tanguy Delamotte. Il monotipo del velista francese si trova a 150 miglia dalla linea d’arrivo, e conserva un vantaggio superiore alle 100 miglia sui principali inseguitori. Nonostante le insidie, rappresentate dai buchi di vento del golfo caraibico, appare difficile che lo scafo transalpino possa subire il ritorno degli avversari.
Tra questi, spicca sicuramente Giovanni Soldini con la sua Telecom Italia. La barca italiana difende a denti stretti la seconda posizione dagli attacchi di Chemineès Poujoulat di Bruno Jourden. A preoccupare il velista lombardo, tuttavia, è più la tenuta della stessa Telecom Italia che la rimonta dell’avversario francese. “Io e Pietro d’Alì – ha detto – siamo un po’ tesi per la tenuta dello strallo. C’è mare corto, si sbatte parecchio e la legatura d’emergenza che abbiamo fatto non è sicura al cento per cento. Per di più queste condizioni dovrebbero rimasere stabili anche nelle prossime ventiquattro ore. Poi il vento dovrebbe darci buono. A bordo razioniamo i viveri. Un po’ di riso e cipolle e non tanta acqua da bere come vorremmo. Purtroppo non possiamo usare il desalinizzatore per un problema di energia”.
L’arrivo di Telecom Italia nella città messicana è previsto nella notte fra sabato e domenica. Intanto, l’altra barca italiana, Adriatech di Davide Consorte, ha guadagnato una posizione e ora è undicesima.
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