Di sicuro, infatti, sarebbe potuta essere un’altra regata per Soldini e D’Alì se Telecom Italia non avesse rotto lo strallo di prua e riportato una falla sulla paratia a prua dell’albero quando era ancora al comando della competizione. Una volta superati dallo scafo di Delamotte, i velisti italiani non si sono tuttavia persi d’animo, difendendo a denti stretti il secondo posto dagli attacchi di Chemineès Poujoulat di Bruno Jourden, giunto a Progreso con appena venti minuti di distacco dal Class 40 azzurro.
“E’ stata una regata molto dura – ha detto Soldini – soprattutto nella prima parte. I primi quindici giorni abbiamo superato una depressione dietro l’altra. La barca sbatteva violentemente tra le onde e io e Pietro eravamo sembre bagnati. Sfortunatamente abbiamo rotto lo strallo proprio quando bisognava guadagnare verso sud. Con Jourden e Stamm, poi, c’è stata una battaglia serratissima. Non abbiamo certo corso il pericolo di annoiarci”.
Oltre ai primi tre, ha tagliato il traguardo anche Damien Seguin con Cargill-MTTM. Gli altri nove scafi in gara devono ancora arrivare a Progreso; tra questi, anche Adriatech di Davide Consorte, scivolato in tredicesima posizione.
© Riproduzione riservata