In un'intervista esclusiva a SoloVela.net, Pietro ha raccontato come procede la preparazione alla trentanovesima edizione della “Solitaire”.
Pietro, sono già cominciati i preparativi?
Si, anche se siamo ancora nella fase iniziale. L'obiettivo adesso è raccogliere più fondi possibili dagli sponsor, così da organizzare al meglio la mia partecipazione.
Quanto ti può essere d'aiuto l'ultimo successo alla “Jacques Vabre” ?
Spero di avere il mio tornaconto, anche se questo è un periodo difficile in Italia per investire. Soprattutto sulla “Solitaire”, una regata disputata su barche piccole e ancora non molto conosciuta nel nostro Paese.
Parlando della competizione, come ti sembra il nuovo calendario?
Si è tornati al passato, con un percorso molto interessante. L'organizzazione ha voluto metterci a dura prova anche questa volta, soprattutto con un'ultima tappa molto tecnica, che ci vedrà circumnavigare l'Isola di Man.
Attraversando appunto il Mar d'Irlanda, quali possono essere le principali insidie?
E' una zona battuta da correnti insidiose, dove c'è anche molto traffico marittimo. Occorre stare sempre attenti, anche agli scogli, molto frequenti quando la costa è vicina. Ultima difficoltà, da non sottovalutare, è quella delle alghe che spesso rimangono impigliate sul timone. Doverle togliere in continuazione è un problema in più.
In conclusione, quali sono le tue aspettative per la prossima “Solitaire”?
E' una regata a cui tengo particolarmente, perchè è molto impegnativa. Si naviga a bordo di una barca piccola, dove bisogna spingere sempre. Spesso ci troviamo tutti appaiati, e può risultare decisivo trovarsi appena duecento metri avanti per prendere al meglio una raffica favorevole. Sicuramente sarà dura, anche perchè molti skipper si preparano tutto l'anno a questa competizione e per questo non sarà facile competere con loro.
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