La nave, fermata al largo delle coste kenyane, ha un equipaggio di oltre venti persone a bordo e si stava dirigendo verso il porto di Bandar Abbas, in India. “I pirati stanno mandando un messaggio al mondo - ha dichiarato Andrew Mwangura, coordinatore del gruppo East African Seafarers, il primo a dare notizia di quanto accaduto - facendo capire che possono fare quello che vogliono”.
Nel frattempo, Sirius Star, la petroliera catturata sabato, dovrebbe trovarsi in un porto del Puntland, una regione somala considerata roccaforte dei banditi arabi. La società armatrice Aramco sta continuando le trattative per il rilascio di vascello ed equipaggio. Il valore del combustibile trasportato ammonta a circa cento milioni di euro, mentre quello della nave, varata pochi mesi fa, a centocinquanta milioni.
Fatti, questi ultimi, che pongono ancora l'accento su come il dispiegamento di forze armate intrapreso dalla Nato e da altri paesi mondiali non sia stato sufficiente per combattere la pirateria. Secondo l'ultimo bilancio del Dipartimento marittimo internazionale, dal gennaio scorso in Somalia sono state prese di mira ottantatre navi, di cui trentatre sequestrate. Attualmente, in mano ai predatori del mare ci sono dodici unità e duecento marinai.
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