Nonostante l'ottimo risultato, la traversata di Coville è stata tutt'altro che facile. A complicargli la vita ci si è messa prima la nebbia davanti alla penisola di Newfouldland, con il conseguente pericolo di non avvistare in tempo pescherecci o iceberg, quindi una bolla di alta pressione ha costretto il velista d'oltremanica a mantenere una rotta più a nord di quella ideale, costringendolo a effettuare diverse virate e adattare continuamente il piano velico all'instabilità delle condizioni meteo. Il vantaggio nei confronti del precedente primato, che dopo una giornata e mezzo superava le cinquecento miglia, è difatti diminuito progressivamente fino alle centottanta miglia fatte registrare sulla linea d'arrivo.
L'oceano adesso attende la risposta di Joyon. Lo skipper transalpino non ha infatti percorso questa rotta con il nuovo trimarano “Idec 2”, lo stesso che ha stabilito il record di circumnavigazione del globo (il precedente primato di traversata nord-atlantica lo aveva conseguito con “Idec 1”). Riprendersi ciò che possedeva fino a poche ore fa, potrebbe essere la sua nuova sfida. Staremo a vedere.
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