Nel corso degli ultimi collegamenti, infatti, i due skipper hanno raccontato di trovarsi alle prese con arie leggerissime e di navigare sotto Code 0 a velocità deprimenti. Messo da parte il sogno di poter insidiare il leader, ormai lontano quasi mille miglia, il secondo e il terzo si preparano ad essere raggiunti da Alex Thomson, distante da loro non più di sessanta miglia.
Dal momento in cui ha passato l'equatore, il giovanissimo solitario inglese ha azzeccato tutte le decisioni tattiche, spingendo il suo Hugo Boss a velocità notevoli, mentre il resto della flotta arrancava tra brezze impalpabili.
Oltre ad aver ormai agganciato gli inseguitori più prossimi di Stamm, Thomson ha scavato un solco incolmabile nei confronti di Robin Knox-Johnston, Graham Dalton e Unai Basurko, che dopo quasi un mese di regata sono ancora impegnati nel passaggio dell'equatore. Un dato quest'ultimo che mette in allarme il comitato organizzatore, che aveva previsto di chiudere la prima tappa verso i primi di dicembre, data che, oggettivamente, pare alla portata el solo Stamm.
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