GUIDE DI CHARTER
A mettere fuori gioco i navigatori britannici sono stati due sinistri di natura diversa, ma fortemente correlati dal destino cinico e beffardo.
Giovedì mattina, infatti, lo skipper di Hugo Boss ha comunicato allo shore team di aver perso il controllo della chiglia basculante, chiedendo all'organizzazione di avviare le necessarie procedure di recupero. Sul luogo del sinistro si è diretto senza indugio Mike Golding su Ecover - al momento del sinistro ottimo secondo alle spalle di Stamm - che per soccorrere lo skipper britannico ha affrontato una navigazione di oltre cento miglia contro i Quaranta Urlanti.
Una volta recuperato Thomson - le onde di quattro metri e il vento sostenuto hanno reso l'impresa molto difficile - Golding è tornato in regata, rimettendosi all'inseguimento di Cheminée Poujoulat.
Mentre i due skipper - uniti da un patto di non collaborazione nel rispetto delle regole - stavano brindando con caffé e whisky alla riuscita del recupero, Ecover è stato investito da una raffica di oltre quaranta nodi. Risultato? Albero rotto a metà, poco sopra l'attacco della trinchetta. Dopo un momento di iniziale incredulità, Golding ha attrezzato un armo di fortuna, decidendo di puntare verso Cape Town, dove oltre a sbarcare l'inatteso passeggero, cercherà di cambiare l'albero - non si sa se ne troverà uno a disposizione - per tornare in regata prima di essere sopravanzato dal gruppo degli inseguitori, che guidati da Sir Robin Knox-Johnston sono lontanti oltre duemila miglia dall'esperto solitario britannico.
Attualmente la seconda piazza è occupata dall'accorto Kojiro Shiraishi, che dopo essere scampato alla tempesta dei primi giorni, continua a stupire.
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