La prima tappa ha riscosso un'incredibile successo: 50.000 velisti virtuali si sono imbarcati da Alicante alla volta di Città del Capo. Tra questi l'ha spuntata un francese, Bruno Ferrando, a “bordo” della sua Aldabra, dopo oltre ventitre giorni di navigazione. “Sono provato - ha raccontato - ma compiaciuto per aver ricevuto centinaia di complimenti in tutte le lingue”. Il giocatore ha vinto un orologio, ma probabilmente il premio più grande è stato costituito dal primeggiare tra così tanti concorrenti, iscritti da ogni parte del mondo. “Mi sono collegato tutti i giorni - ha detto - in alcuni casi anche di notte. A seconda della situazione meteo è stato necessario connettersi più o meno frequentemente. I momenti difficili sono stati il passaggio di Gibilterra, da superare il prima possibile per non imbattersi in lunghi momenti di bonaccia, e l'attraversamento dell'equatore dove era facile rimanere impantanati tra le calme”. Bruno, però, è soltanto un velista virtuale. “Sfortunatamente - ha concluso - non vado in barca, anche se spero di poterlo fare presto. Ho sempre sognato di cirumnavigare il globo. Su internet, tuttavia, non sono alla prima regata. Ho partecipato a una Route du Rhum nel 1986 quando ancora c'era il Minitel (un antenato di Internet) e sono arrivato secondo all'AG2R di quest'anno”.
Tra poco, il 15 novembre, sarà il tempo di levare nuovamente gli ormeggi cibernetici, alla volta di Kochi. C'è da supporre che gli iscritti saranno ancora di più.
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